Il Consiglio federale è contrario all’iniziativa popolare di Helvetia Nostra sulle abitazioni secondarie

Ittigen, 29.10.2008 - Il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie». Secondo il parere del Governo federale, l’iniziativa comporta de facto un blocco delle costruzioni di nuove abitazioni di vacanza nelle destinazioni turistiche importanti. Inoltre l’iniziativa non tiene sufficientemente conto degli interessi in materia di politica regionale ed economica. L’iniziativa popolare depositata dalla fondazione Helvetia Nostra vuole limitare al 20 per cento massimo la quota di abitazioni secondarie rispetto al totale delle unità abitative e della superficie lorda per piano utilizzata a scopo abitativo di un Comune.

Il Consiglio federale è consapevole della problematica delle abitazioni secondarie. Diversi studi scientifici, alcuni tra l'altro della Confederazione, hanno mostrato che è possibile gestire la costruzione di abitazioni secondarie tramite l'attuazione di diverse misure. La limitazione vincolante ad un unico metodo prevista dall'iniziativa, vale a dire la determinazione di una quota massima ammessa per le abitazioni secondarie in tutti i Comuni della Svizzera, è ritenuta dal Consiglio federale troppo rigida. Una simile regolamentazione non tiene sufficientemente conto delle particolarità regionali e degli interessi in materia di politica regionale ed economica.

L'iniziativa mira inoltre a regolamentare solo le esigenze all'interno dei confini comunali. Oggigiorno, tuttavia, le destinanzioni turistiche si estendono sempre più su superfici sovracomunali. L'iniziativa potrebbe comportare una crescita della quota di abitazioni secondarie soprattutto in quei Comuni che presentano una percentuale ancora bassa.

Integrare la problematica delle abitazioni secondarie nella pianificazione direttrice

Le questioni relative alla costruzione di abitazioni secondarie sono tutt'ora pendenti in Parlamento: nel suo messaggio del 4 luglio 2007 concernente una modifica della legge sulla pianificazione del territorio come misura accompagnatoria relativa all'abrogazione della Lex Koller, il Consiglio federale ha proposto di obbligare i Cantoni ad integrare la problematica delle abitazioni secondarie nei loro piani direttori e ad adottare misure a favore di soluzioni coordinate sul piano sovracomunale. Vanno evitate le situazioni di concorrenza indesiderate e il semplice spostamento dei problemi da un Comune all'altro. Secondo il parere del Consiglio federale, i piani direttori cantonali rappresentano lo strumento per assicurare che si tenga conto al meglio delle circostanze specifiche di ogni singolo Cantone. Le misure da adottare in questo ambito possono essere coordinate in maniera ottimale con gli obiettivi in materia di sviluppo degli insediamenti, dell'economia e del paesaggio.


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Direttore dell’Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE
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