Colloqui von Wattenwyl del 13 maggio 2011

Berna, 13.05.2011 - Sotto la direzione della vicepresidente del Consiglio federale Eveline Widmer-Schlumpf, i presidenti dei partiti e dei gruppi UDC, PPD, PLR, PS e PBD si sono incontrati oggi con i consiglieri federali Doris Leuthard, Simonetta Sommaruga e Johann Schneider-Ammann e con la cancelliera della Confederazione Corina Casanova per i tradizionali colloqui von Wattenwyl. Le discussioni si sono incentrate sulla sicurezza delle centrali nucleari in Svizzera e sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l’UE.

In seguito alla catastrofe nucleare di Fukushima (Giappone), è stata affrontata la questione dell'adeguatezza degli standard di sicurezza delle centrali nucleari svizzere in caso di catastrofe e dell'eventuale necessità di intervenire sul piano tecnico. La consigliera federale Doris Leuthard ha comunicato che l'Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) sta attualmente chiarendo tali questioni. La responsabile del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha inoltre informato sullo stato degli approfondimenti e ha ricordato che nell'ambito di questa verifica la Svizzera collabora strettamente con autorità internazionali e intende adeguare il più rapidamente possibile le nostre centrali agli standard più severi.

La consigliera federale Leuthard ha annunciato che un gruppo di lavoro interdipartimentale vaglierà con la collaborazione dei Cantoni le misure di protezione da adottare in caso di emergenza e proporrà se del caso gli adeguamenti necessari. Nei prossimi mesi il DATEC valuterà se l'indipendenza dei membri del consiglio dell'IFSN e della Commissione per la sicurezza nucleare è sempre garantita.

Il capo del DATEC ha infine informato sull'adeguamento in corso delle prospettive energetiche. Il 25 maggio il Consiglio federale, in occasione di una seduta di clausura, analizzerà i risultati di tale adeguamento e in base e essi prenderà ulteriori decisioni. I media saranno informati in merito il 26 maggio.

Accordo sulla libera circolazione Svizzera-UE

Nei colloqui von Wattenwyl si è anche discusso dell'accordo sulla libera circolazione Svizzera-UE. I responsabili del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) e del Dipartimento federale dell'economia (DFE) hanno rilevato che tale accordo ha contribuito in modo determinante a incrementare la crescita economica svizzera e ad aumentare il benessere della popolazione. Grazie alla libera circolazione delle persone, inoltre, è stato possibile attenuare le conseguenze della crisi finanziaria. L'immigrazione ha riguardato in particolare persone con una solida formazione e provenienti da un'area culturale affine.

Sempre più spesso si sente dire che in alcune regioni l'aumento dell'immigrazione sarebbe all'origine di un incremento dei prezzi, di una minore offerta sul mercato immobiliare e di un sovraccarico infrastrutturale. Tutto ciò suscita malessere e paure tra la popolazione. Le cause dei problemi appena elencati risiedono tuttavia piuttosto nel desiderio di ogni persona di trovare maggiori spazi abitativi, in una pianificazione del territorio non ideale e in una mobilità praticamente senza più confini. Il Consiglio federale prende sul serio tali problemi ed è determinato ad affrontarli.

Il Consiglio federale ritiene pure di fondamentale importanza migliorare l'esecuzione dell'accordo sulla libera circolazione e attuare in modo coerente le misure di accompagnamento. È deciso a combattere energicamente gli abusi in materia di condizioni salariali e lavorative e negli ultimi anni ha potenziato e intensificato i relativi controlli e le sanzioni. L'Esecutivo continua a prestare particolare attenzione all'evolversi della situazione.

Nel 2010 sono state controllate complessivamente più di 140 000 persone: 100 000 lavoratori impiegati presso datori di lavoro svizzeri e 40 000 lavoratori distaccati e indipendenti. I controlli sono stati effettuati in tutti i rami e in tutte le regioni svizzere. In alcuni casi i controlli sono sfociati in sanzioni: i Cantoni hanno inflitto circa 120 multe per violazione dell'obbligo di annuncio ed emanato complessivamente 580 divieti di offrire servizi.

Il Consiglio federale ritiene che l'accordo sulla libera circolazione delle persone si sia complessivamente rivelato positivo per il nostro Paese e reputa pertanto che una sua denuncia rappresenterebbe la soluzione sbagliata.


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