Il DATEC fissa i costi di disattivazione e di smaltimento

Berna, 12.04.2018 - Il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) fissa i presunti costi complessivi per la disattivazione delle centrali nucleari e lo smaltimento delle scorie radioattive a 24,581 miliardi di franchi (costi di disattivazione: 3,779 miliardi di franchi, costi di smaltimento: 20,802 miliardi di franchi). La relativa decisione del DATEC si basa sullo studio sui costi 2016 verificato e sulla richiesta della Commissione amministrativa del Fondo di disattivazione e del Fondo di smaltimento (STENFO) del dicembre 2017. Il DATEC fissa quindi i costi a un importo che supera di 1,097 miliardi di franchi la richiesta. La fissazione dei costi complessivi serve a stabilire i contributi annui che gli esercenti devono versare nel Fondo di disattivazione e nel Fondo di smaltimento nel periodo di tassazione 2017-2021.

In Svizzera, il finanziamento della disattivazione delle centrali nucleari e dello smaltimento delle scorie radioattive che insorgono dopo la loro messa fuori servizio è assicurato da due fondi indipendenti: il Fondo di disattivazione e il Fondo di smaltimento per gli impianti nucleari. Entrambi i fondi sono alimentati con contributi versati dagli esercenti degli impianti i quali, secondo la legge federale sull'energia nucleare, sono tenuti ad assumersi tale onere.

Gli studi sui costi costituiscono la base per il calcolo dei contributi; ai sensi dell'ordinanza sul Fondo di disattivazione e sul Fondo di smaltimento (OFDS), essi devono essere aggiornati ogni cinque anni in base alle più recenti conoscenze scientifiche. Sulla base degli studi sui costi verificati da esperti indipendenti e su proposta della Commissione amministrativa del Fondo di disattivazione e del Fondo di smaltimento (STENFO), il DATEC fissa infine i costi attraverso una decisione.

Studio sui costi 2016 prima della verifica

L'attuale studio sui costi risale al 2016 (cfr. comunicato stampa DATEC del 15.12.2016) ed è stato svolto da swissnuclear, in rappresentanza dei proprietari degli impianti nucleari, secondo le prescrizioni dell'OFDS. Lo studio sui costi 2016, prima della verifica, presentava costi complessivi presunti pari a 21,767 miliardi di franchi (costi di disattivazione: 3,406 miliardi di franchi, costi di smaltimento: 18,361 miliardi di franchi). Su questa base, alla fine del 2016 la STENFO ha fissato i contributi provvisori che gli esercenti degli impianti devono versare ai due Fondi nel periodo di tassazione 2017-2021.

Studio sui costi 2016 dopo la verifica e richiesta presentata al DATEC

Lo studio sui costi 2017 è attualmente al vaglio dell'Ispettorato federale della sicurezza nucleare IFSN (aspetti relativi alla sicurezza tecnica) e di un gruppo di esperti indipendenti incaricati dalla STENFO. Il risultato della verifica è stato reso pubblico a fine 2017 (cfr. comunicato stampa STENFO del 21.12.2017). Dopo la verifica indipendente dello studio sui costi 2016, i costi complessivi presunti ammontavano a 23,484 miliardi di franchi (costi di disattivazione: 3,733 miliardi di franchi, costi di smaltimento: 19,751 miliardi di franchi). Sulla base di questi risultati, nel dicembre 2017 la STENFO ha presentato al DATEC la richiesta di fissare i costi a un totale di 23,484 miliardi di franchi.

Decisione del DATEC in merito alla richiesta della STENFO

Nelle ultime settimane il DATEC ha esaminato la richiesta della STENFO e non ha rilevato elementi che mettano in discussione il risultato della valutazione effettuata dagli esperti indipendenti. Si allinea quindi alle riflessioni e alle decisioni della STENFO, con le seguenti eccezioni.

Ripristino dello stato originario: «prato verde» - «area dismessa»: secondo l'OFDS, i costi dello smantellamento di tutte le strutture convenzionali, comprese le fondamenta, fanno parte dei costi di disattivazione (obiettivo prato verde - «grüne Wiese»). L'obiettivo area dismessa («braune Wiese») che, nella richiesta della STENFO, è considerato un'opportunità caratterizzata da una probabilità del 20 per cento, non può quindi essere considerato nel calcolo dei costi di disattivazione. Di conseguenza, rispetto alla richiesta della STENFO, i costi di disattivazione aumentano, in relazione a questo aspetto, di circa 46 milioni di franchi.

Deposito combinato: la procedura per la selezione dei siti dei depositi in strati geologici profondi non è ancora avanzata a un punto tale da consentire una decisione pro o contro un deposito combinato (un unico sito per il deposito per scorie debolmente e mediamente radioattive e per il deposito per scorie altamente radioattive). La possibilità di un deposito combinato che, nella richiesta della STENFO, è considerata un'opportunità con una probabilità del 40 per cento, non può quindi essere considerata nel calcolo dei costi di smaltimento. Di conseguenza, rispetto alla richiesta, i costi di smaltimento aumentano, in relazione a questo aspetto, di circa 651 milioni di franchi.

Indennità: secondo il Piano settoriale dei depositi in strati geologici profondi, una regione destinata a ospitare uno di questo depositi deve essere indennizzata per la prestazione da essa fornita alla soluzione di un compito di carattere nazionale. La questione delle indennità è regolata dal Cantone e dalla regione di ubicazione insieme ai responsabili dello smaltimento, nella tappa 3 della procedura di selezione dei siti. Dalla fine degli anni Novanta le indennità sono incluse negli studi sui costi. Negli studi sui costi 2006 e 2011 è stato ipotizzato a tale riguardo un importo di 800 milioni di franchi. I mezzi necessari per il pagamento delle indennità vengono versati dai responsabili dello smaltimento nel Fondo di smaltimento. Nella richiesta della STENFO, il fatto di dover pagare indennità viene indicato come un pericolo con una probabilità del 50 per cento. Per il calcolo dei costi di smaltimento, questo non è ammissibile. Le indennità devono essere indicate nella misura dell'importo di 800 milioni di franchi sinora ipotizzato. Di conseguenza, rispetto alla richiesta, i costi di smaltimento aumentano, in relazione a questo aspetto, di circa 400 milioni di franchi.

Il DATEC decide quindi di fissare i costi complessivi presunti a 24,581 miliardi di franchi (costi di disattivazione: 3,779 miliardi di franchi, costi di smaltimento: 20,802 miliardi di franchi). Si tratta di 1,097 miliardi di franchi in più rispetto alla richiesta della STENFO. Contro la presente decisione la STANFO, quale richiedente, può interporre ricorso entro 30 giorni presso il Tribunale amministrativo federale.

Gli importi definitivi saranno stabiliti dalla STENFO dopo l'entrata in vigore della revisione dell'OFDS (cfr. più avanti).

Revisione dell'ordinanza sul Fondo di disattivazione e sul Fondo di smaltimento (OFDS)

È attualmente in preparazione una revisione dell'OFDS. La relativa procedura di consultazione inizierà presumibilmente a metà 2018, in modo che il Consiglio federale possa approvare la revisione dell'OFDS nel primo semestre del 2019. Oggetto della revisione è in particolare la verifica ed eventualmente l'adeguamento delle basi di calcolo dei contributi annui (reddito del capitale, tasso di rincaro e supplemento di sicurezza) tenendo conto degli esiti dello studio sui costi 2016. L'ultimo adeguamento delle basi di calcolo risalgono alla revisione dell'OFDS entrata in vigore il 1° gennaio 2015 (reddito del capitale 3.5%, tasso di rincaro 1.5% e introduzione di un supplemento di sicurezza del 30% sui costi di disattivazione e di smaltimento calcolati). Una seconda revisione dell'OFDS, incentrata soprattutto su questioni relative alla governance, è entrata in vigore il 1° gennaio 2016.


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Marianne Zünd, Capo Media e politica UFE, tel. 058 462 56 75, 079 763 86 11



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