Coronavirus: i lavoratori provenienti da Stati terzi possono essere riammessi

Berna, 24.06.2020 - Dall’11 maggio 2020 le restrizioni d’entrata in Svizzera sono state gradualmente allentate. Il Consiglio federale ha ora deciso di abrogare del tutto a partire dal 6 luglio 2020 le restrizioni per l’ammissione di lavoratori provenienti da Stati terzi – ossia Stati che non sono membri né dell’UE né dell’AELS – dovute al coronavirus. A partire da tale data, i Cantoni tratteranno conformemente ai criteri usuali anche le domande di cittadini di Stati terzi non esercitanti un’attività lucrativa – ad esempio di pensionati. Tuttavia i cittadini di Stati terzi non potranno venire in Svizzera per vacanze: l’entrata per soggiorni esenti da permessi inferiori a 90 giorni continueranno a essere autorizzati soltanto in casi di assoluta necessità.

Le restrizioni d’entrata alle frontiere con tutti gli Stati Schengen sono state abrogate il 15 giugno 2020. Da allora le frontiere interne tra gli Stati Schengen e la Svizzera sono nuovamente aperte senza controlli. Inoltre, dal 15 giugno 2020 si riapplica libera circolazione delle persone con tutti gli Stati UE/AELS e con la Gran Bretagna.

Nuovamente possibile l’ammissione nei settori del turismo e della cultura

Vista la recente evoluzione della pandemia, il Consiglio federale ha deciso di abrogare a partire dal 6 luglio 2020 le restrizioni per l’ammissione dei lavoratori provenienti da Stati terzi: da tale data i permessi saranno nuovamente assegnati nel quadro del sistema ordinario dei contingenti. Sarà pertanto nuovamente possibile l’ammissione per l’esercizio di un’attività lucrativa nei settori del turismo o della cultura nonché per formazioni con attività lucrativa – ad esempio soggiorni alla pari, praticanti nell’agricoltura o scambi di giovani.

Pure a partire dal 6 luglio 2020 saranno abrogate le restrizioni per i soggiorni superiori a 90 giorni dei cittadini di Stati terzi che non esercitano un’attività lucrativa, ad esempio i pensionati. Dal 6 luglio i Cantoni tratteranno nuovamente le relative domande tenendo conto delle disposizioni ordinarie della legislazione sugli stranieri.

In virtù della legge sulle epidemie e a seconda dell’evoluzione della pandemia in determinati Stati terzi, restano tuttora possibili misure sanitarie al confine per le persone che entrano in Svizzera in provenienza da tali Stati.

Allentamento completo d’intesa con gli altri Stati Schengen

Gli allentamenti non si applicano all’entrata dei cittadini di Stati terzi per soggiorni di breve durata inferiori a 90 giorni – ad esempio per vacanze, formazioni di breve durata, trattamenti medici o colloqui d’affari non urgenti. Come sinora questi viaggi sono ammessi soltanto in casi di assoluta necessità. La Svizzera intende abrogare quest’ultima restrizione d’intesa con gli altri Stati Schengen. A seconda dell’evoluzione della situazione epidemiologica negli Stati terzi, il divieto d’entrata sarà abrogato gradualmente e possibilmente in modo coordinato; nei confronti di alcuni Stati anche prima del 6 luglio. Ai fini del coordinamento la Commissione dell’UE aggiornerà regolarmente un elenco di Stati terzi. Previa consultazione del Dipartimento federale dell’interno e del Dipartimento federale degli affari esteri, il Dipartimento federale di giustizia e polizia adeguerà di conseguenza gradualmente le prescrizioni d’entrata della Svizzera.


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Il Consiglio federale
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Segreteria di Stato della migrazione
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Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini
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