«Casi di sovvenzionamento indebito» nei TP: finora concordata la restituzione di 60 milioni di franchi

Berna, 09.04.2021 - Negli ultimi anni diverse imprese di trasporto hanno, in singoli casi e per diversi motivi, percepito sussidi troppo elevati. Per la relativa restituzione sono finora state stipulate convenzioni per il rimborso di circa 60 milioni di franchi a Confederazione e Cantoni. Le autorità penali si occuperanno dei casi di ipotesi di frode. L'Ufficio federale dei trasporti (UFT) ha adeguato il suo sistema di vigilanza, mediante una serie di misure, già dopo il «caso AutoPostale».

Il 28 febbraio 2020 l'UFT ha reso noto di aver riscontrato, sulla scia del «caso AutoPostale», diversi altri casi di sovvenzionamento indebito, di differente tipologia, e ha annunciato che i sussidi percepiti in eccesso andavano restituiti. Nel frattempo in due casi si è giunti a un accordo sulla restituzione.

  • La BLS e la sua filiale Busland restituiranno 49 milioni di franchi alla Confederazione e ai Cantoni interessati (BE, NE, FR, LU, SO, VS). Negli anni 2012–2018 hanno percepito sussidi troppo elevati nel traffico regionale viaggiatori e nel trasporto locale, non avendo calcolato nelle domande di indennità ricavi per l'abbonamento metà prezzo provenienti dalla comunità tariffaria «Libero». L'importo da restituire comprende anche gli interessi dovuti secondo la legge sui sussidi in caso di colpa. Sono inoltre in preparazione una convenzione con la Busland relativa al rimborso di circa 1,4 milioni di franchi, per aver percepito sussidi troppo elevati riconducibili all'applicazione di un modello dei costi dell'interesse, nonché una convenzione aggiuntiva con la BLS, per una serie di irregolarità minori rilevate nell'ambito di una verifica condotta nell'autunno 2020 dal Controllo federale delle finanze, per un ammontare inferiore a un milione di franchi.
    Lo scorso autunno, a seguito di un'indagine commissionata dal consiglio di amministrazione della BLS, la società di revisione contabile PwC è giunta alla conclusione che la mancata dichiarazione delle entrate per l'abbonamento metà prezzo provenienti dal «Libero» è stata intenzionale. A fine novembre 2020 nel «caso BLS» l'UFT ha dunque sporto denuncia presso il Ministero pubblico bernese; dopo che quest'ultimo si è dichiarato non competente, l'Ufficio si è rivolto alla Corte dei reclami penali del Tribunale penale federale. Inoltre, l'UFT si aspetta che il consiglio di amministrazione dell'impresa presenti misure incisive volte a garantire, dopo le irregolarità riscontrate, operazioni conformi in seno al gruppo.
  • Con le FFS l'UFT e i Cantoni coinvolti (AG, BE, BL, GL, GR, LU, SG, SH, SO, SZ, TG, UR, ZG, ZH) hanno stipulato una convenzione per il rimborso di 8,8 milioni di franchi. Nel periodo 2012–2019 l'impresa ha commesso errori di calcolo nella ripartizione delle entrate della comunità tariffaria «Z-Pass» tra il traffico a lunga distanza finanziariamente autonomo e il traffico regionale viaggiatori sovvenzionato. Nella somma da restituire sono inoltre considerate altre incongruenze in seguito alle quali i comparti sovvenzionati risultavano sgravati. Le FFS avevano individuato da sé gli errori e provveduto a comunicarli all'UFT. La compagina ha già corrisposto il dovuto ed è al lavoro per semplificare e rendere più trasparente la ripartizione delle entrate nelle comunità tarriffarie. In questo caso non vi sono elementi che lascino supporre atti fraudolenti.

Altri casi e stato dei lavori

  • Sotto la direzione del Verkehrsverbund Luzern (VVL) sono in corso trattative per la restituzione di 16 milioni di franchi da parte della Verkehrsbetriebe Luzern (VBL). La quota della Confederazione sul danno totale è pari a circa 0,3 milioni di franchi, cui si aggiunge il pagamento di interessi. Da un'inchiesta esterna commissionata dalla Città di Lucerna è risultato che tra il 2010 e il 2017 la VBL ha percepito indennità troppo alte a seguito dell'adozione di un modello di holding. Qualora non si dovesse giungere a un accordo con quest'ultima, la VVL e l'UFT si vedrebbero costretti ad esigere la restituzione mediante decisione. Hanno inoltre sporto denuncia penale nei confronti della VBL; la rispettiva procedura è in corso presso il Ministero pubblico lucernese.
  • L'UFT ha altresì scoperto che l'impresa olandese Shuttlewise, che era attiva nel traffico combinato non accompagnato attraverso le Alpi, ha manipolato la corrispondenza e dichiarato il falso sui volumi di trasporto, percependo nel 2020 contributi d'esercizio troppo elevati per circa 0,5 milioni di franchi. L'importo sarà compensato con i pagamenti dovuti per i convogli circolati nell'anno in corso. Nel frattempo l'impresa ha presentato domanda di moratoria concordataria. L'UFT farà valere il credito residuo di 40 000 franchi nell'ambito della corrispondente procedura. I trasporti sono stati ripresi da un altro operatore ferroviario.
  • Infine, l'UFT ha concluso i lavori relativi a un caso di irregolarità interne riscontrate nel finanziamento di binari di raccordo (cfr. comunicato stampa del 17.11.2020). Il responsabile è stato condannato dal Ministero pubblico della Confederazione mediante decreto d'accusa a una pena pecuniaria con la condizionale e, inoltre, deve risarcire il danno.

Gli organi direttivi delle impese di trasporto sono responsabili davanti alla legge per l'osservanza delle disposizioni legali e la correttezza dei conti. Un ruolo importante è inoltre svolto dalle società di revisione. L'UFT, i Cantoni e le autorità di controllo delle finanze, a loro volta, conducono verifiche a campione e in funzione dei rischi. A seguito del «caso AutoPostale» l'UFT ha adeguato il proprio sistema di vigilanza mediante diverse misure: tra le altre cose ha riorganizzato i processi di concessione e di sorveglianza dei sussidi e chiesto alle imprese, a partire da un determinato ammontare del sussidio, di sottoporre il settore sovvenzionato a una verifica speciale da parte di una società di revisione.


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