COP26: intesa sulle regole di mercato per le riduzioni delle emissioni all’estero

Berna, 14.11.2021 - La 26a Conferenza sul clima (COP26) si è conclusa il 13 novembre 2021 a Glasgow, in Scozia. I temi principali della Conferenza erano il raggiungimento dell’obiettivo dei 1,5 gradi, l’adozione di norme incisive per la riduzione delle emissioni all’estero e per la rendicontazione come pure la gestione delle perdite e dei danni riconducibili ai cambiamenti climatici. Gli Stati si sono accordati su norme che prevengono doppi conteggi fra i Paesi delle riduzioni delle emissioni ottenute all’estero. Sono quindi state adottate le ultime norme di attuazione dell’Accordo di Parigi. La Svizzera si è impegnata nel quadro della Conferenza affinché tali doppi conteggi siano evitati. Il nostro Paese si è già impegnato in precedenza per il rispetto di regole di mercato severe nell’ambito di accordi bilaterali.

La 26a Conferenza delle Nazioni Unite sul clima si è conclusa il 13 novembre 2021 a Glasgow. L’Accordo di Parigi obbliga tutti i Paesi ad adottare, a partire dal 2020, misure concrete volte a ridurre le proprie emissioni di gas serra al fine di limitare a 1,5 gradi il riscaldamento globale. Alla COP26, la Svizzera si è impegnata per norme incisive che garantiscano un’attuazione efficace dell’Accordo di Parigi. Nel suo bilancio davanti ai media, la Consigliera federale Simonetta Sommaruga ha sottolineato che «a Glasgow è apparso chiaro che il mondo ha detto addio al petrolio, al carbone e al gas». In alcuni punti si sono fatti dei progressi, ma il «risultato complessivo di questa COP è tutt’altro che soddisfacente».

Obiettivi climatici dei Paesi
Nell’ambito della COP26, i Paesi sono stati chiamati ad presentare entro fine 2022 obiettivi climatici più ambiziosi per il periodo fino al 2030. Inoltre, nel testo adottato i Paesi hanno per la prima volta confermato di voler rinunciare all’energia prodotta con il carbone, le cui emissioni non possono tecnicamente essere sequestrate e abolire i sussidi inefficaci per le energie fossili quali il petrolio e il gas. La Svizzera condivide questo orientamento. Nel quadro della Conferenza il nostro Paese si era tuttavia impegnato per l’abolizione generale di qualsiasi tipo di sussidio per questi vettori energetici e per l’abbandono di ogni tipo di utilizzo del carbone.

Riduzioni delle emissioni all’estero
Una soluzione è stata trovata per la questione delle riduzioni delle emissioni all’estero. Alla COP26 sono state adottate norme che prevengono i doppi conteggi fra i Paesi. Le riduzioni delle emissioni non possono nemmeno essere conteggiate in doppio fra i Paesi e il sistema CORSIA per la compensazione del CO2 nel settore dell’aviazione. Anche i privati possono partecipare a questo mercato senza doppi conteggi con progetti di protezione climatica su base volontaria. Queste riduzioni non possono tuttavia essere computate agli obiettivi climatici dei Paesi. Un successo per la Svizzera, che alla Conferenza si era battuta contro il doppio conteggio e sulla base degli accordi bilaterali stipulati in materia climatici ha voluto dimostrare che una regolamentazione di questo genere è fattibile.

La Svizzera si impegnerà anche in futuro per regole solide in materia di protezione climatica, come ha già sancito dal 2020 in numerosi accordi bilaterali con Paesi partner. Nel quadro della COP26 ha sottoscritto due altri accordi di questo genere con le Vanuatu e la Dominica.

Trasparenza nella rendicontazione sugli obiettivi climatici
Un altro elemento importante dell’Accordo di Parigi è la trasparenza dei rendiconti dei Paesi sui rispettivi progressi nella protezione climatica e il modo di verificare tali resoconti. Alla COP26 i Paesi si sono accordati sul modo di presentare i rapporti sulle riduzioni delle emissioni e sul sostegno che ricevono o forniscono agli altri Paesi. Ai Paesi che non dispongono delle capacità necessarie sarà concessa la possibilità di presentare resoconti meno esaurienti. La Svizzera ritiene positivo questo risultato poiché queste regole sulla trasparenza sono determinanti per la fiducia reciproca fra le parti contraenti.

Nuovo obiettivo di finanziamento per il periodo post 2025
Alla COP26, la Svizzera si è impegnata per un rafforzamento a livello mondiale degli investimenti nella protezione climatica e affinché tutti i Paesi che ne hanno la possibilità forniscano il loro sostegno.

Entro fine 2024 si dovrà decidere in merito a un nuovo obiettivo di finanziamento per il periodo post 2025, che dovrà includere anche investimenti provenienti dal settore economico.

Nel corso della Conferenza, la Svizzera ha confermato i suoi contributi pari ad oltre 50 milioni di franchi al Fondo delle Nazioni Unite per l’adattamento, al Climate and Clean Air Coalition, al Least Developed Countries Fund, al Climate Investment Fund e alla High Impact Partnership on Climate Action della Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo. Con questi contributi, il nostro Paese sottolinea il suo impegno di fornire un contributo equo al finanziamento internazionale sul clima.

Gestione delle perdite e dei danni riconducibili ai cambiamenti climatici
Un tema importante è stata anche la gestione delle perdite e dei danni riconducibili ai cambiamenti climatici (p. es. inondazioni, perdite di raccolto). È stato deciso che entro il 2025 i Paesi industrializzati raddoppino i fondi investiti nel 2019 in misure di adattamento ai cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo. Gli Stati si sono detti d’accordo di non creare un nuovo fondo per il sostegno tecnico dopo eventi di danno riconducibili ai cambiamenti climatici. Alla Conferenza, la Svizzera si è impegnata per un rafforzamento degli strumenti e delle istituzioni esistenti per la gestione dei danni climatici. È stato inoltre deciso di sostenere i Paesi in via di sviluppo nell’accesso a questi strumenti.


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