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Comunicato stampaPubblicato il 19 novembre 2025

Il Consiglio federale prende atto del rapporto sulla gestione dei pericoli naturali

Berna, 19.11.2025 — La Svizzera dispone di una strategia esaustiva per la protezione contro i pericoli naturali, ai quali è particolarmente esposta in quanto Paese alpino densamente popolato. Per limitare i rischi dovuti ai pericoli naturali anche in futuro, nel 2016 è stato definito un piano d’azione le cui misure dovranno essere attuate entro il 2040. Il 19 novembre 2025 il Consiglio federale ha preso atto del rapporto sullo stato dell’applicazione di tali misure.

I pericoli naturali fanno parte da sempre della realtà svizzera e diventano un rischio quando minacciano persone, insediamenti e infrastrutture. Vista la sua elevata densità di insediamenti e infrastrutture, la Svizzera è pertanto fortemente esposta ai pericoli naturali. La rapida evoluzione degli insediamenti e delle infrastrutture, i cambiamenti climatici e la conseguente maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi accrescono ulteriormente il rischio di danni a persone e beni.

Per garantire una protezione efficace, Confederazione, Cantoni, Comuni e altri partner collaborano pertanto nell’ambito della gestione integrale dei rischi (GIR). Questo approccio considera i pericoli naturali in modo globale e mira a contenere l’aumento dei rischi tramite un’adeguata combinazione di misure, ad esempio nella pianificazione del territorio, nella pianificazione delle emergenze o mediante boschi e opere di protezione.

Un piano d’azione di ampia portata

Nel 2016 l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) ha elaborato un rapporto sulla gestione dei pericoli naturali, corredato da un piano d’azione composto da 67 misure. Lo stato di applicazione di queste misure è ora oggetto della seconda valutazione, il terzo rapporto è previsto per il 2030.

L’applicazione è a buon punto: 29 misure sono già state completate e molte altre risultano parzialmente realizzate. I campi d’azione «Dati di base dei pericoli e dei rischi», «Preparazione» e «Gestione dell’evento e rigenerazione» mostrano uno stato di applicazione particolarmente avanzato. Dal 2023 la Svizzera dispone inoltre di un modello del rischio sismico che consente di stimare non solo i possibili pericoli, ma anche i potenziali danni. A seguito della revisione della legge federale sulla sistemazione dei corsi d’acqua e della legge forestale, dal 2025 i Cantoni sono obbligati a integrare entro il 2031 la propria documentazione di base sui pericoli naturali con panoramiche dei rischi e pianificazioni globali strategiche nel settore della protezione contro i pericoli naturali. Un ulteriore esempio di misura innovativa è l’introduzione del concetto di «città spugna» che prevede di trattenere l’acqua piovana negli spazi urbani invece di convogliarla rapidamente nei sistemi di drenaggio, così da mitigare gli effetti delle precipitazioni intense.

Le misure in corso vengono monitorate costantemente e, se necessario, integrate in seguito a eventi naturali quali il maltempo del 2024 e la frana che ha colpito il Comune di Blatten nel 2025. L’obiettivo è completare tutte le misure entro la fine del 2040, assicurando l’attuazione integrale della GIR in tutta la Svizzera.

Allegato

Per approfondimenti

Rapporto «Umgang mit Naturgefahren in der Schweiz» (2016)

«Pericoli naturali in Svizzera». Rapporto sullo stato dell’applicazione (2020)

UFAM: Gestione dei pericoli naturali

UFAM: Gestione integrale dei rischi (GIR)