
Il traffico è in continuo aumento da anni. Ciò conduce a problemi di capacità nelle ore di punta. Nel resto della giornata, tuttavia, la strada e la ferrovia sono poco sollecitate. La Confederazione sta studiando come sfruttare in modo più omogeneo le infrastrutture esistenti. Una soluzione è data dal mobility pricing. Il Consiglio federale ha preso atto dello studio d’impatto sull’esempio del Cantone di Zugo che aveva commissionato. Ha quindi incaricato il DATEC e il DFF di elaborare un piano di finanziamento a lungo termine dell’infrastruttura di trasporto e di individuare Cantoni, Città e Comuni disponibili ad accogliere progetti pilota.
Con il Fondo per l’infrastruttura ferroviaria (FAIF) e il Fondo per le strade nazionali e il traffico d’agglomerato (FOSTRA) saranno disponibili più mezzi finanziari per eliminare i problemi di capacità. Poiché le opere di potenziamento in zone densamente popolate, oltre a non essere sempre realizzabili, sono costose, a titolo complementare la Confederazione sta studiando le opportunità offerte dal mobility pricing. Si tratta di un progetto a lungo termine, di cui occorre ancora chiarire diversi aspetti. Nel giugno 2016 il Consiglio federale ha varato il relativo Piano strategico, incaricando il DATEC, in una prima fase, di effettuare uno studio d’impatto sull’esempio del Cantone di Zugo. Sulla base dei risultati di tale studio, ha quindi incaricato il DATEC e il Dipartimento federale delle finanze (DFF) di elaborare un piano di finanziamento a lungo termine dell’infrastruttura di trasporto e di individuare Cantoni, Città e Comuni disponibili ad accogliere progetti pilota.
Che cos’è il mobility pricing?
Il mobility pricing ha l’obiettivo di snellire il traffico nelle ore di punta e di sfruttare in modo più equilibrato le infrastrutture di trasporto. Si tratta di un piano intermodale che riguarda il trasporto su gomma e su rotaia.
Il mobility pricing va di pari passo con la digitalizzazione. La ricerca e la tecnica compiono grandi progressi. Per ovviare ai problemi di capacità nelle ore di punta è opportuno promuovere anche altre misure, tra cui modelli di orari di lavoro flessibile, orari di lezione diversi, telelavoro e car pooling.
Principi fondamentali del mobility pricing
Mobility pricing significa prezzi commisurati al consumo per prodotti e servizi, anziché imposte indirette, tasse e tariffe unitarie. Chi ”consuma“ mobilità deve essere incentivato a farlo nella piena consapevolezza dei costi.
Si tratta, a conti fatti, di non pagare di più per la mobilità, ma di farlo in modo diverso. I costi generati dal mobility pricing non devono venire ad aggiungersi ad altri costi. Piuttosto, occorre gradualmente sostituire le tasse esistenti, fermo restando che in futuro dovranno rimanere disponibili mezzi finanziari analoghi a quelli di oggi.
Le tariffe del mobility pricing devono essere tali da garantire che la mobilità rimanga alla portata di tutti. Agli utenti deve pertanto essere dato tempo sufficiente per prepararsi al nuovo sistema di mobilità.
Il mobility pricing persegue un approccio trasversale, esteso al trasporto stradale e ferroviario. Il decongestionamento del traffico nelle ore di punta e lo sfruttamento più equilibrato delle infrastrutture di trasporto devono essere coordinati tra i diversi vettori di traffico.
Alla base del mobility pricing vi è un principio modulare che consente l’adozione graduale e l’estensione di misure adeguate nonché la convivenza del sistema vecchio e di quello nuovo. In tal modo sarà possibile raccogliere via via i dati e le esperienze necessarie.
Si tratta di un elemento centrale sia per la pianificazione che per le fasi attuativa e operativa. Il rilevamento, l’utilizzazione e la conservazione dei dati nonché la loro cancellazione vanno disciplinati in modo chiaro a livello legale.
Il mobility pricing è un sistema trasparente e chiaro per l’utenza. La trasparenza e le chiarezza sono elementi chiave per il finanziamento, il funzionamento, il raggiungimento degli obiettivi, la definizione delle tariffe, l’impiego degli introiti e l’esecuzione.
La crescente mobilità: una sfida
La mobilità è in forte crescita, sia per quanto concerne il trasporto motorizzato privato che quello pubblico. Le cause vanno ricercate in parte nel nostro elevato tenore di vita, nell’aumento demografico e nella sempre più marcata divisione geografica di casa e lavoro. Stando alle previsioni, le prestazioni di trasporto su strada e rotaia aumenteranno di circa un quarto entro il 2030. Tuttavia, lo sfruttamento delle infrastrutture varia fortemente: se alla mattina e alla sera le strade sono intasate e i treni affollati, nel resto della giornata vi sono capacità libere.
Prestazioni di trasporto in miliardi di persone-chilometro (Pkm)

Traffico nelle ore di punta


I prossimi passi
Il Consiglio federale ha incaricato il DATEC e il DFF, sulla base dei risultati dello studio d’impatto sull’esempio del Cantone di Zugo, di elaborare un piano di finanziamento a lungo termine dell’infrastruttura di trasporto e di individuare Cantoni, Città e Comuni disponibili ad accogliere progetti pilota.
Gli strumenti del mobility pricing non verranno introdotti dall’oggi al domani. Si tratta di un progetto di lungo periodo, proiettato su un orizzonte temporale stimato dalla Confederazione in 15 anni.
Link
- Informazioni sul mobility pricing, tra cui la documentazione per l’indagine conoscitiva relativa al Piano strategico e la relazione di sintesi (Sito web dell'Ufficio federale delle strade USTRA)
- Finanziamento e ampliamento dell’infrastruttura ferroviaria (FAIF)
- Principi della politica dei trasporti
- Mobilità dei pendolari in Svizzera (Sito web dell'Ufficio federale di statistica UST)
- Basi e dati relativi a trasporti e infrastruttura (Sito web dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale ARE)