Politica dei media

Data la sua democrazia diretta, la Svizzera ha bisogno di avere un sistema mediatico performante e variegato che informi la popolazione e promuova la libera formazione delle opinioni. L’obiettivo della politica dei media è creare condizioni quadro idonee in tal senso.

Servizio pubblico

In un mondo mediatico digitalizzato e frammentato, un buon servizio pubblico è un punto di riferimento più importante che mai per la democrazia. Le offerte radiotelevisive private senza mandato di prestazioni e senza partecipazione al canone sono incentrate in primis sull’intrattenimento e, a differenza delle offerte del servizio pubblico, propongono poche informazioni politiche di base o diffusione di cultura e istruzione. Il servizio pubblico, dal canto suo, ha una funzione integrativa, ovvero quella di coinvolgere nei programmi le diverse comunità linguistiche, religioni, generazioni, persone con retroterra migratorio e altri gruppi sociali.

Canone radiotelevisivo (H3)

Il canone radiotelevisivo consente di finanziare, oltre a emittenti radiotelevisive locali private, principalmente i programmi della SSR. In compenso la SSR è tenuta per legge ad adempiere un particolare mandato sociale all’insegna del servizio pubblico: i suoi programmi devono raggiungere l’insieme della popolazione in tutte le regioni linguistiche e devono contribuire all’istruzione, alla libera formazione delle opinioni, allo sviluppo culturale e all’intrattenimento.

Iniziativa SSR

Il 10 agosto 2023 è stata depositata l’iniziativa popolare «200 franchi bastano!». Questa chiedeva che l’onere a carico delle economie domestiche scendesse da 335 a 200 franchi e che le imprese fossero tutte esonerate dall’obbligo di pagare il canone. Il Consiglio federale ha respinto tale iniziativa ritenendo che avrebbe effetti di vasta portata sull’offerta giornalistica e sul radicamento regionale della SSR. Tuttavia, in considerazione dell’onere finanziario che grava sulle economie domestiche, il Consiglio federale ha deciso di ridurre il canone a 300 franchi all’anno. Inoltre, l’adeguamento della soglia di esenzione a 1,2 milioni di franchi di fatturato annuo è destinato ad alleggerire le imprese più piccole. A tal fine, il Consiglio federale prevede una revisione parziale dell’ordinanza sulla radiotelevisione.

Sovvenzione per la stampa

La Confederazione intende mantenere la pluralità di stampa e di opinione. Offre quindi sovvenzioni annue pari a 50 milioni di franchi per la distribuzione a prezzo ridotto di giornali e periodici. 30 milioni di franchi sono destinati alla stampa regionale e locale, 20 milioni alla stampa associativa e delle fondazioni. L’Ufficio federale delle comunicazioni valuta le richieste di sovvenzione per la stampa.

Nella categoria della stampa regionale e locale, dal 1° ottobre 2023 sono 147 le testate che soddisfano i requisiti per ottenere la riduzione, con in totale 110,5 milioni di copie da distribuire l’anno. Nella categoria della stampa associativa e delle fondazioni, invece, a soddisfare i requisiti per ottenere la riduzione sono 913 testate, con 105,8 milioni di esemplari da distribuire.

Altri sostegni ai media

I media tradizionali sono meno utilizzati e le relative entrate pubblicitarie sono in calo, mentre per i media online non è previsto un sostegno finanziario. Per mantenere la pluralità del paesaggio mediatico svizzero, il Consiglio federale si concentra su un sostegno ai media orientato al futuro e indipendente dal canale di diffusione. Le sue proposte a tal fine sono illustrate nel rapporto del 21 febbraio 2024 in adempimento di un postulato.

Media

Comunicati stampa

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Ufficio federale competente

Ufficio federale delle comunicazioni UFCOM
Tema Politica dei media

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