Cresce l’importanza della bicicletta

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Tutti gli scenari della Confederazione indicano che la crescita demografica ed economica determinerà nei prossimi anni anche un cospicuo aumento del traffico. Parte di esso riguarderà il trasporto su gomma e su rotaia, ma una componente notevole ricadrà sulla mobilità lenta. La bicicletta assume quindi sempre maggiore importanza. 

Popolazione e traffico in aumento

Secondo le Prospettive di traffico della Confederazione, entro il 2040 il trasporto pubblico si espanderà concretamente del 51 per cento, il traffico motorizzato privato del 18 per cento e la mobilità lenta del 32 per cento.

La figura mostra la cartina della Svizzera su fondo grigio, su cui sono rappresentati diversi parametri in forma di pittogrammi. Sono illustrati i seguenti sviluppi previsti fra il 2010 e il 2040: aumento del 25 per cento della mobilità delle persone entro il 2040; aumento del 37 per cento del traffico merci; aumento del 51 per cento della mobilità delle persone con i mezzi pubblici, del 32 per cento con i mezzi di trasporto lenti, del 18 per cento con il traffico motorizzato privato. Aumento del 38 per cento degli spostamenti per acquisti, del 31 per cento per il tempo libero, del 16 per cento per recarsi al lavoro. I maggiori fattori di incremento del traffico restano la crescita demografica ed economica, rispettivamente del 28 e 46 per cento. Nel trasporto merci la quota rotaia, con un incremento del 45 per cento entro il 2040, cresce più di quella su gomma, che salirebbe del 33 per cento.
Figura: Andamento parametri fondamentali fra il 2010 e il 2040 (scenario di riferimento)

Da uno sguardo al numero di tappe percorse risulta quanto oggi sia importante la mobilità lenta. Ne rendono testimonianza anche i tempi di viaggio medi della popolazione svizzera.

  • Per numero di tappe, la mobilità lenta con il 48 per cento supera il traffico motorizzato privato (37%) e il trasporto pubblico (14%).
  • Per quanto concerne i tempi di viaggio, la quota della mobilità lenta ammonta al 41 per cento ovvero a 34 minuti giornalieri.
Il grafico mostra un istogramma costituito da tre barre, che rappresentano la distanza percorsa, i tempi di viaggio e il numero di tappe effettuate in una giornata media. Il traffico motorizzato privato domina con il 66 per cento sulla distanza giornaliera, seguito dal trasporto pubblico con il 24 e dalla mobilità lenta con il 7 per cento. A livello di tempi di viaggio il quadro cambia: qui mobilità lenta e traffico motorizzato privato sono quasi alla pari, rispettivamente con il 41 e il 42 per cento, mentre il trasporto pubblico si ferma al 14 per cento. Ancora diversa la situazione considerando il numero di tappe: qui la mobilità lenta domina con un 48 per cento, seguita dal traffico motorizzato privato col 37 e dal trasporto pubblico con il 14 per cento.
Grafico: Composizione flussi di traffico 2015 (Fonte: UST, ARE – Microcensimento mobilità e trasporti MCMT)

Costante crescita della mobilità ciclistica in città e Cantoni

Dato il crescente apprezzamento per la bicicletta e il potenziale di trasferimento di utenza, la maggior parte delle città svizzere ha puntato sulla ciclabilità, intensificando gli sforzi compiuti in tal senso in numerose realtà, anche con proprie iniziative. E con evidente successo: fra il 2010 e il 2015 la quota del traffico ciclistico sul totale, ad esempio a Basilea, Berna, Lucerna, San Gallo, Winterthur e Zurigo, è cresciuta fra uno e sei punti percentuali, come mostra un raffronto fra queste cinque città della Svizzera tedesca relativo al 2015.

Il diagramma a colonne di diversi colori mostra la composizione del traffico a Basilea, Berna, Lucerna, San Gallo, Winterthur e Zurigo. Si evince che fra il 2010 e il 2015 la quota della mobilità ciclistica rispetto al totale, in queste città, è cresciuta fra uno e sei punti percentuali.
Grafico: Percentuali dei mezzi di trasporto scelti dalla popolazione urbana per effettuare i propri spostamenti

Cambiamenti sociali dovuti alle biciclette elettriche

I trasporti pubblici in Svizzera sono molto efficienti e i collegamenti fra città e agglomerati negli ultimi anni sono andati costantemente migliorando, motivo per cui numerosi abitanti delle aree urbane rinunciano ormai all’acquisto dell’autovettura, optando invece per le biciclette elettriche.

Nelle maggiori città il grado di motorizzazione è diminuito di oltre il 12 per cento dal 2007. Spesso in queste aree è più semplice e rapido usare la bicicletta per recarsi al lavoro o a fare acquisti e a fine giornata il rientro a casa può essere l’occasione per una rilassante pedalata nella natura.

Nel frattempo, circa un quarto delle biciclette vendute è equipaggiata di un dispositivo elettrico e si integra in maniera naturale nel traffico.

Bike sharing e biciclette da trasporto (cargo bike)

I servizi di biciclette pubbliche consentono alla popolazione di prendere autonomamente a prestito i mezzi collocati presso stalli fissi o altri spazi liberamente accessibili. Di norma non è necessario restituirli alla medesima stazione da cui sono stati prelevati. Con il sistema di noleggio biciclette «vélib», lanciato nel 2007 e costituito da circa 20 000 mezzi, la città di Parigi si è spinta verso nuovi ordini di grandezza, contribuendo al boom del bike sharing in tutto il mondo, tanto che oggi le biciclette «in prestito» sono fra le modalità di trasporto in più rapida crescita.

Anche le cargo bike vengono utilizzate sempre più spesso e consentono di trasportare i più diversi oggetti, dai pacchi alle borse della spesa e ai frigoriferi. Da studi condotti in quest’ambito si evince che, nelle città, circa il 20 per cento dei trasporti merci potrebbe essere effettuato con cargo bike. Poiché questi veicoli sono più voluminosi di una bicicletta convenzionale, e meno agili nel traffico, è importante che i ciclisti possano disporre di un’infrastruttura adeguata.

Incidenti

Pur non avendo comportato statisticamente un maggior numero di incidenti, la notevole diffusione della bicicletta elettrica, in quanto mezzo più veloce, ha prodotto un’impennata di morti e feriti. La mobilità ciclistica è l’unico ambito nel quale, negli ultimi anni, il numero di persone ferite o decedute per incidente è aumentato. Spesso infatti si tende a sottovalutare la velocità raggiungibile con la pedalata elettricamente assistita.

Il grafico mostra con linee di diversi colori l’andamento di morti e feriti per incidente stradale dal 2000 al 2017. Mentre dal 2003 tutti gli altri mezzi di trasporto mostrano una tendenza al ribasso, fra i ciclisti il numero di morti e feriti cresce costantemente e addirittura si impenna dopo il 2013.
Grafico: Numero di morti e feriti per incidente stradale dal 2000 al 2017

L’infrastruttura svolge un ruolo chiave nella prevenzione degli incidenti: la sicurezza può aumentare con la separazione delle correnti di traffico, ad esempio mediante corsie ciclabili debitamente contrassegnate o piste ciclabili protette da barriere spartitraffico, e il decreto federale concernente le vie ciclabili fornisce gli strumenti per sostenere questa impostazione. Numerose reti di percorsi ciclabili sono oggi ancora carenti, i tracciati sono frammentati e presentano molte discontinuità. L’USTRA opera insieme ad altre organizzazioni (es. VSS, SVI, upi) per definire norme più chiare. Occorre prestare particolare attenzione a una migliore separazione del traffico ciclistico da quello motorizzato e pedonale, nonché alla sicurezza delle biciclette in corrispondenza di incroci e rotatorie.

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