Clima e biodiversità al centro dell’incontro delle ministre dell’ambiente dei Paesi germanofoni

Berna, 04.05.2021 - Cambiamenti climatici, biodiversità e rilancio sostenibile («Green Recovery») dopo la pandemia. Sono questi i temi principali affrontati oggi dalle ministre dell’ambiente dei Paesi germanofoni, in occasione del loro incontro annuale. Durante la riunione, che si è tenuta in forma virtuale, la consigliera federale Simonetta Sommaruga ha sottolineato la necessità di adottare decisioni ambiziose in occasione di due conferenze delle Nazioni Unite previste in autunno e dedicate rispettivamente al clima e alla biodiversità.

L’incontro di quest’anno si è svolto su invito di Leonore Gewessler, ministra austriaca per il clima, l’ambiente, l’energia, la mobilità, l’innovazione e la tecnologia. Oltre alla consigliera federale Simonetta Sommaruga, vi hanno partecipato anche Svenja Schulze, ministra tedesca per l’ambiente, la protezione della natura e la sicurezza nucleare e Carole Dieschbourg, ministra lussemburghese per l’ambiente, il clima e lo sviluppo sostenibile. La ministra dell’ambiente del Principato del Liechtenstein, Sabine Monauni, è stata rappresentata dal segretario generale Markus Biedermann. Le discussioni hanno permesso alle ministre dell’ambiente di conoscere meglio le sfide e gli obiettivi legati alla protezione del clima e della biodiversità di ciascun Paese.

Un impegno comune per la protezione del clima...

La responsabile del DATEC Simonetta Sommaruga ha affermato che alla Conferenza internazionale sul clima (COP 26) – prevista in novembre a Glasgow – saranno necessari progressi a favore della protezione del clima. In tal senso, la Svizzera punta a definire regole chiare per il computo delle riduzioni delle emissioni conseguite all’estero. Allo stesso modo, è importante che vengano stabiliti obiettivi di riduzione più ambiziosi.

La consigliera federale Sommaruga ha poi sottolineato come la Svizzera punti a ridurre le emissioni di gas serra a un saldo netto pari a zero entro il 2050. Un obiettivo, questo, che potrà essere raggiunto grazie alla revisione della legge sul CO2 sulla quale la popolazione si esprimerà il 13 giugno. La revisione consentirà infatti alla Svizzera di proseguire il suo cammino verso l’obiettivo climatico di ridurre del 50 per cento le emissioni di gas serra entro il 2030, un passo fondamentale per raggiungere il saldo netto pari a zero entro il 2050. La legge rivista rappresenta inoltre un’opportunità per mandati e posti di lavoro in settori rispettosi del clima, poiché traccia la rotta per un futuro senza petrolio né gas.

…e per la biodiversità

Le ministre dell’ambiente hanno altresì ribadito la volontà di impegnarsi per un quadro comune di intenti volto a proteggere la diversità di piante, animali e habitat. Questo strumento dovrà essere adottato in occasione della prossima Conferenza internazionale sulla biodiversità (COP 15) che si terrà a Kunming, in Cina. Da parte sua la Svizzera sostiene l’obiettivo di preservare – a livello mondiale entro il 2030 – complessivamente il 30 per cento delle superfici per la biodiversità (con una combinazione di parchi nazionali, zone di protezione e diverse misure di interconnessione di spazi vitali per la selvaggina).

Infine, durante l’incontro si è discusso del rilancio sostenibile dell’economia dopo la pandemia («Green Recovery»). La consigliera federale Sommaruga ha sottolineato che la Svizzera coglierà questa opportunità per rendere la propria economia più rispettosa dell’ambiente. In quest’ottica, il nostro Paese condivide numerosi obiettivi di sviluppo sostenibile perseguiti dal «Green Deal» dell’Unione europea.


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