Pacchetto media: FAQ


Che cosa ha spinto il Consiglio federale e il Parlamento a preparare un pacchetto di misure a favore dei media nazionali?

La pressione finanziaria sui media svizzeri si fa sempre più forte. I giornali, ad esempio, non si finanziano soltanto mediante gli abbonamenti e le vendite al chiosco, ma anche con gli annunci e la pubblicità. Tuttavia, una quota sempre maggiore delle spese di pubblicità va a favore delle grandi piattaforme Internet internazionali come Google o Facebook. Per di più, quotidiani e altre riviste perdono anche gli introiti provenienti dagli abbonamenti. Senza un pacchetto di misure, i nostri media rischiano di indebolirsi ulteriormente.

Dal 2003 sono scomparsi più di 70 giornali, tra cui il Giornale del Popolo in Ticino, la Jungfrau Zeitung, l’Ostschweiz am Sonntag e la Tageswoche nella Svizzera tedesca o L'Hebdo e Le Matin nella Svizzera francese. Affinché la popolazione sia al corrente di quanto accade nella regione in cui vive e nel resto del Paese, sono necessari giornali, emittenti radiofoniche locali, emittenti televisive regionali e media in linea che trattino le informazioni locali. Il Consiglio federale e il Parlamento intendono perciò rafforzare i media locali e regionali.

In che modo il Consiglio federale e il Parlamento intendono rafforzare i media del nostro Paese?

Il Consiglio federale e il Parlamento si affidano a strumenti consolidati come la riduzione del costo della distribuzione per quotidiani e settimanali in abbonamento nonché per la stampa associativa e delle fondazioni. Già oggi la Confederazione rende più economica la distribuzione a domicilio, assumendosi una parte dei costi. Le case editrici nazionali possono così investire più denaro nel lavoro redazionale.

Il pacchetto di misure consente di ridurre ulteriormente il costo della distribuzione e di estendere il sostegno a più giornali nonché al recapito mattutino, visto che chi sceglie di abbonarsi a un giornale, lo legge volentieri la mattina presto. Inoltre, è previsto l'aumento del sostegno alle emittenti radiofoniche locali private e alle emittenti televisive regionali nonché la promozione dei media in linea nazionali.

Le misure sono concepite in modo tale che i giornali di piccole e medie dimensioni e i media in linea ne traggano maggiore profitto (degressione). In questo modo è possibile rafforzare la copertura mediatica nelle regioni rurali e nelle città più piccole.

Grazie alla nuova legge, la popolazione può beneficiare anche in futuro di una copertura mediatica diversificata su tutto il territorio nazionale e in tutte le regioni linguistiche 

Chi beneficia concretamente della riduzione del costo della distribuzione?

Come si evince dai dati sul sostegno nel 2020, hanno beneficiato della riduzione sui prezzi di distribuzione soprattutto i giornali di piccole e medie dimensioni come il Corriere del Ticino, la Tessiner Zeitung, La Gruyère, Le Courrier, l'Engadiner Post, la Simmental Zeitung o il Walliser Bote, ai quali è andato quasi l'80 per cento degli aiuti. Solo il 20 per cento circa del denaro è confluito nella distribuzione dei giornali delle tre principali case editrici, ovvero Ringier, Tamedia e CH Media. Questo sostegno è andato a favore in particolare di testate quali l'Appenzeller Zeitung, l'Obwaldner Zeitung, l'Oltner Tagblatt, La Tribune de Genève, la Berner Zeitung Emmental, il Landboten, il Zürcher Unterländer o la Limatteler Zeitung.

Nella distribuzione dei giornali delle tre maggiori case mediatiche - Ringier, Tamedia CH-Media – è andato soltanto circa il 20 per cento dei fondi.

Sono sostenute soprattutto le grandi case editrici?

Il disegno di legge è concepito in modo che gli editori di piccole e medie dimensioni ottengano un sostegno proporzionalmente maggiore; questo approccio decrescente è sancito nella legge. Se la riduzione sui prezzi nella distribuzione regolare si estende alle testate a più alta tiratura, la ripartizione dei fondi cambia solo leggermente. Anche in futuro, la maggior parte del denaro per la distribuzione regolare andrà a beneficio delle case editrici di piccole e medie dimensioni.

Il sostegno sarà inoltre migliorato per la stampa associativa e delle fondazioni. Ne beneficiano attualmente giornali come la Bauernzeitung, l'Agri, la Gewerbezeitung, il Berghilfe Magazin, le riviste del TCS e del WWF nonché di Chiese, opere di soccorso e associazioni sportive e culturali.

Il disegno di legge si concentra fortemente sui giornali. Come raggiungere i giovani, che si informano principalmente in modo digitale?

Oggigiorno i giovani si informano effettivamente molto di più attraverso le pubblicazioni online. Motivo per cui il Parlamento ha deciso di sostenere anche il settore online. Questo dovrebbe facilitare il passaggio al mondo digitale soprattutto ai media di piccole e medie dimensioni. In tale ambito si applica lo stesso principio come per i giornali: vengono sostenute solo le offerte per le quali i lettori pagano qualcosa, ossia offerte richieste, ad esempio tramite un abbonamento, un forfait giornaliero o donazioni.

I giornali gratuiti rimangono a mani vuote?

Da oltre 170 anni i giornali in abbonamento beneficiano di un sostegno che consiste nella riduzione dei costi di distribuzione. I media gratuiti si basano su un modello commerciale diverso: puntano principalmente su una vasta portata e si finanziano attraverso la pubblicità.

I giornali gratuiti non rimangono però a mani vuote. Come tutti i media, beneficiano delle misure generali che sostengono ad esempio la formazione dei giornalisti, i servizi delle agenzie e le infrastrutture digitali innovative.  

Le misure indeboliscono l'indipendenza dei media?

No. L'indipendenza dei media è mantenuta. Si continua sulla linea politica in materia di media che finora si è dimostrata efficace. I giornali, le emittenti radiofoniche e televisive private e i media in linea restano liberi, come finora, di informare in ogni ambito. Le autorità non possono influenzare i contenuti degli articoli e delle trasmissioni. I criteri per l'erogazione degli aiuti sono formulati in modo neutro e non sono legati a esigenze di contenuto. L'indipendenza dei media è mantenuta e continua a essere garantita dalla Costituzione federale.

Un sostegno finanziario ai media non limita la loro libertà: l'organizzazione Reporter senza frontiere stila ogni anno una classifica della libertà di stampa. Nel 2020 la Svizzera si collocava all'8° posto, mentre i primi quattro posti erano occupati dai Paesi nordici, ovvero la Norvegia, la Danimarca, la Finlandia e la Svezia, dove i media ricevono un finanziamento diretto.

Come viene finanziato il pacchetto di misure?

È previsto un finanziamento massimo pari a 151 milioni di franchi, provenienti dagli attuali introiti e dalle finanze federali. Non sono previste nuove tasse. Le riduzioni del costo della distribuzione e il sostegno ai media in linea nazionali sono inoltre limitati nel tempo e decadono dopo sette anni.

Misure a favore dei media in milioni di franchi all'anno

Perché le misure di sostegno sono limitate nel tempo?

Negli ultimi anni molti media svizzeri hanno subito una forte pressione finanziaria dovuta al fatto che gli introiti pubblicitari confluiscono sempre più spesso a gruppi Internet esteri invece che ai giornali locali. Il pacchetto di misure a favore dei media è quindi destinato ad aiutare soprattutto i media più piccoli ad investire in offerte digitali e attirare quindi un pubblico più giovane. Questa trasformazione è costosa, pertanto deve essere sostenuta in modo transitorio. L'effetto delle misure sarà oggetto di una valutazione.

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