Il Consiglio federale respinge l'iniziativa popolare «A favore del servizio pubblico» senza controprogetto
Berna, 13.12.2013 - Il Consiglio federale ha trattato oggi per la prima volta l'iniziativa «A favore del servizio pubblico». Essa chiede che le aziende parastatali Posta, Swisscom e FFS non mirino a realizzare profitti il più possibile elevati, ma che si impegnino a fornire, in primo luogo, un servizio di buona qualità a prezzi sostenibili. Il Consiglio federale ritiene che le richieste dell'iniziativa indeboliscano sia le prestazioni di base in Svizzera che la capacità economica e la competitività delle aziende parastatali. Per questo, respinge l'iniziativa popolare senza proporre un controprogetto.
L'iniziativa popolare «A favore del servizio pubblico» è stata depositata il 30 maggio 2013 con 104 197 firme valide. Essa chiede che in materia di prestazioni di base, la Confederazione non miri a conseguire profitti, non sovvenzioni trasversalmente altri settori dell'amministrazione e non persegua interessi fiscali. Secondo l'iniziativa, questi principi devono essere applicati per analogia alle imprese che assolvono compiti legali inerenti a prestazioni di base della Confederazione oppure che sono direttamente o indirettamente controllate dalla Confederazione mediante una partecipazione maggioritaria. In particolare, si fa riferimento alla Posta, a Swisscom e alle FFS. Inoltre, l'iniziativa chiede che i salari e gli onorari dei collaboratori di tali imprese non siano superiori a quelli dei collaboratori dell'Amministrazione federale. La motivazione all'origine delle richieste dei promotori dell'iniziativa è che le aziende parastatali realizzano utili sempre maggiori, a spese della popolazione, riducendo al tempo stesso le prestazioni. Secondo i promotori, l'iniziativa assicura alla popolazione un servizio pubblico di buona qualità a prezzi sostenibili.
In occasione della sua seduta odierna, il Consiglio federale ha respinto l'iniziativa. Esso ritiene che la Svizzera disponga di un servizio pubblico sicuro, efficiente e con prestazioni di buona qualità e che l'iniziativa proposta non lo rafforzi o lo renda disponibile a prezzi più vantaggiosi, bensì lo indebolisca. Inoltre, verrebbe nuovamente limitata la libertà imprenditoriale che alla fine degli anni Novanta era stata riconosciuta alle aziende parastatali nel quadro della riforma delle PTT e delle ferrovie. Il Consiglio federale non esclude che l'accettazione dell'iniziativa possa comportare anche un aumento delle imposte e delle tariffe. Sostiene anche che le aziende parastatali necessitano di utili per aumentare il capitale proprio, generare risorse, operare investimenti, ridurre i debiti e provvedere alla manutenzione delle infrastrutture. Senza utili, la loro capacità economica e competitività come pure la capacità d'innovazione sarebbero a rischio. Per quanto concerne il versamento degli utili della Posta e la distribuzione dei dividendi della Swisscom per un volume totale di oltre 800 milioni di franchi all'anno nelle casse della Confederazione, non si tratta di imposte nascoste, contrariamente a quanto argomentato dai promotori dell'iniziativa, bensì di una sorta di remunerazione del capitale messo a loro disposizione dalla Confederazione.
L'iniziativa intende far sì che i salari e gli onorari dei dirigenti delle aziende parastatali non siano più elevati di quelli dei dirigenti dell'Amministrazione federale. Tutti i collaboratori delle aziende parastatali, e quindi non solo i dirigenti, verrebbero retribuiti secondo le classi di salario della Confederazione. Ciò sarebbe realizzabile solo difficilmente e, in parte, si potrebbe ripercuotere negativamente sulle condizioni di assunzione dei collaboratori. Infine, le parti sociali disporrebbero di un margine d'azione minore per soluzioni specifiche all'azienda nel quadro dei negoziati per il contratto collettivo di lavoro.
Il Consiglio federale sottoporrà al Parlamento il suo messaggio concernente l'iniziativa popolare entro il mese di maggio del 2014.
Indirizzo cui rivolgere domande
Harald Hammel, Servizio stampa DATEC, tel. +41 31 323 12 74
Pubblicato da
Segreteria generale DATEC
https://www.uvek.admin.ch/uvek/it/home.html
Il Consiglio federale
https://www.admin.ch/gov/it/pagina-iniziale.html