Gottardo: le corsie di marcia siano limitate per legge

Berna, 19.12.2012 - Anche in futuro una sola corsia per senso di marcia attraverso il Gottardo: il Consiglio federale vuole che questo principio diventi legge, per garantire che la capacità delle strade di transito non aumenti e assicurare la salvaguardia dell’ambiente alpino anche dopo la prevista costruzione della seconda canna. Avviata oggi la procedura di consultazione per adeguare la legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina (LTS). È stata anche discussa la questione dei pedaggi. Il Governo sconsiglia la riscossione di un pedaggio per la galleria del San Gottardo.

La galleria autostradale del San Gottardo è operativa da più di trent’anni: per continuare a garantirne la funzionalità e la sicurezza fra circa dieci anni sarà necessario un intervento integrale di risanamento e rinnovo. A giugno 2012, dopo un’analisi accurata delle diverse opzioni, il Consiglio federale ha scelto la soluzione di risanamento che prevede la costruzione di una seconda canna senza aumento della capacità di transito e, nei limiti del possibile, consente di mantenere aperta al traffico anche a lavori in corso questa via di comunicazione di fondamentale importanza per la Svizzera e l’Europa. Questo doppio intervento, ristrutturazione abbinata a un secondo traforo, apporta inoltre un considerevole contributo in termini di sicurezza.

Al termine dei lavori, il traffico veicolare avrà in ogni caso a disposizione una sola corsia per ogni senso di marcia: il rispetto del dettato costituzionale sulla protezione delle Alpi sarà quindi garantito.

In linea di massima la variante prescelta non richiede interventi a livello giuridico: ciononostante il Consiglio federale intende sancire per legge la limitazione a una corsia per ogni senso di marcia. A tal fine propone di inserire un nuovo articolo nella Legge federale concernente il transito stradale nella regione alpina (LTS) e di ratificare altresì il sistema di dosaggio dei mezzi pesanti, il cosiddetto «contagocce» introdotto in seguito al grave incidente del 2001, una misura di sicurezza che prevede la distanza minima di 150 metri tra un autocarro e l’altro.

Con queste modifiche legislative il Consiglio federale presenta al Parlamento un progetto di legge sottoponibile a referendum: se richiesto, anche i cittadini potranno quindi esprimersi sullֹ’argomento. La procedura di consultazione dura fino al 21 aprile 2013.
  
RIQUADRO

Il Consiglio federale  propone di rinunciare al pedaggio stradale per il San Gottardo

Su incarico del Consiglio federale il DATEC ha vagliato l’opportunità di introdurre un pedaggio per la galleria del San Gottardo in relazione alla seconda canna. Una decisione in tal senso da parte del Parlamento potrebbe fondarsi sull’articolo 82 cpv. 3 della Costituzione federale: in linea di massima l’utilizzo delle strade pubbliche è esente da tasse, ma il Parlamento può autorizzare deroghe, come nel caso della galleria di confine del Gran San Bernardo.

Attualmente le strade nazionali vengono finanziate con le imposte a destinazione vincolata sui carburanti e con i proventi delle vendite del contrassegno autostradale con queste modalità:

  • 50% delle entrate derivanti dalle imposte sugli oli minerali (proventi 2011: 1,49 miliardi di CHF / aliquota fiscale invariata dal 1994)
  • intero gettito del supplemento fiscale sugli oli minerali (proventi 2011: 1,99 miliardi di CHF / aliquota fiscale invariata dal 1974)
  • entrate derivanti dalla vendita del contrassegno autostradale (proventi netti 2011: 326 milioni di CHF / prezzo invariato dal 1995; proposta di aumento attualmente discussa in Parlamento)

Il pedaggio per la galleria consentirebbe di reperire risorse supplementari: tuttavia, secondo il Consiglio federale, l’attuale sistema di finanziamento si è dimostrato sostanzialmente efficace. Per questo motivo propone di rinunciare all’imposizione di un pedaggio per il traforo del Gottardo, ma  l’argomento viene demandato alla procedura di consultazione. Altri aspetti che secondo il Governo sconsiglierebbero il transito a pagamento sono i seguenti:

  • l’applicazione di pedaggi specifici potrebbe determinare una disparità di trattamento, poiché alcune regioni beneficerebbero di tratti viari esenti, mentre altre sarebbero costrette a pagare separatamente per l’infrastruttura stradale; l’attuale sistema di finanziamento contribuisce invece alla coesione: i tratti stradali fuori mano e meno trafficati vengono finanziati da tutti gli utenti
  • l’introduzione del pedaggio sull’asse stradale più importante attraverso le Alpi e tra il sud e il nord della Svizzera potrebbe determinare uno spostamento del traffico su altri valichi alpini, soprattutto in Ticino e nei Grigioni: questi effetti potrebbero essere attenuati attraverso regolamentazioni speciali, come un sistema di sconti, ma le entrate calerebbero di conseguenza
  • il pedaggio per la galleria del San Gottardo comporterebbe inoltre una serie di difficoltà tecniche: il tunnel viene utilizzato da numerose automobili estere, ma non esistono ancora strumenti elettronici di rilevamento per addebitare agevolmente la tariffa «a distanza» (ad es. al confine oppure con invio fattura); sarebbe quindi necessario un sistema di riscossione manuale, ma agli ingressi della galleria non vi sono sufficienti spazi disponibili; il sistema di pagamento manuale determinerebbe inoltre un considerevole dispendio di tempo e costi di riscossione più elevati
  • emergerebbero problemi fondamentali per quanto riguarda il traffico pesante: secondo quanto previsto dall’Accordo bilaterale sui trasporti terrestri con l’UE, la tariffa media per un autocarro di 40 t in transito attraverso la Svizzera è fissata a un massimo di 325 franchi, di cui solo il 15% può essere destinato al pedaggio per l’utilizzo di particolari infrastrutture alpine: qualora si volesse aumentare questa percentuale senza abbassare la TTPCP, sarebbe necessario alzare la soglia massima prevista dall’Accordo bilaterale sui trasporti terrestri, che a quel punto richiederebbe un adeguamento; in caso contrario l’aumento dei pedaggi per gallerie richiederebbe necessariamente una riduzione della TTPCP, con conseguente calo delle entrate che non sarebbe affatto compensato dal pedaggio per l’attraversamento della galleria del San Gottardo e che penalizzerebbe in particolare le ferrovie.


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Dipartimento responsabile: DATEC



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