Perché il Consiglio federale respinge l’iniziativa

La cura e il rispetto del paesaggio sono molto importanti per il Consiglio federale, che è consapevole che in determinati settori è stato finora fatto troppo poco. L’iniziativa, tuttavia, segue la strada sbagliata per impedire che si verifichino eccessi nella costruzione di abitazioni secondarie.

L'iniziativa è troppo rigida

La limitazione del numero di abitazioni secondarie a una quota fissa del 20 per cento porterebbe, in alcuni Comuni, a un blocco improvviso dell'attività costruttiva. Di conseguenza, si verrebbe a creare una forte pressione sulle zone in cui la quota di abitazioni secondarie è ancora inferiore al 20 per cento. Il fenomeno dell'espansione disordinata degli insediamenti si sposterebbe nelle zone che oggi ne sono toccate solo in misura limitata. Inoltre, i Comuni rurali con pochi posti di lavoro verrebbero ulteriormente indeboliti: soffrono di un forte spopolamento e presentano quindi una percentuale elevata di abitazioni secondarie. Se l'iniziativa fosse accolta, in questi Comuni le abitazioni lasciate vuote in seguito alla partenza degli abitanti non potrebbero più essere rinnovate o ristrutturate a scopo di vacanza.

Comuni con una quota di abitazioni secondarie pari almeno al 20 % (rosso) e comuni strutturalmente deboli (rosso scuro)

Carta Situazione nei comuni
I Comuni evidenziati in rosso presentano una quota di abitazioni occupate solo per periodi limitati pari almeno al venti per cento. All’interno di questi territori vi sono numerosi Comuni strutturalmente deboli (rosso scuro). Si tratta di Comuni la cui popolazione diminuisce e con non più di 500 abitanti, nonché di Comuni con popolazione in calo che fra il 2000 e 2010 hanno registrato una scarsa attività edilizia nel settore residenziale.
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La revisione della legge sulla pianificazione del territorio porta a soluzioni più efficaci

Obbliga Cantoni e i Comuni a limitare la costruzione di abitazioni secondarie con misure mirate e tagliate su misura per le realtà locali. A differenza dell'iniziativa, la legge impone a Cantoni e Comuni anche di migliorare il tasso di occupazione delle abitazioni secondarie esistenti. I Cantoni e i Comuni devono inoltre incentivare l'offerta di abitazioni primarie a prezzi accessibili e promuovere l'industria alberghiera. Per assicurare in tutte le regioni un rapporto equilibrato fra abitazioni primarie e secondarie, essi devono inserire misure appropriate nei loro piani direttori e di utilizzazione entro il 1° luglio 2014. I requisiti sono severi: chi non li soddisfa entro i termini stabiliti non potrà più rilasciare permessi di costruzione.

L'attuazione dipende dalla situazione esistente a livello locale. I Comuni hanno a disposizione strumenti diversi:

  • contingenti, per limitare la costruzione di abitazioni secondarie;
  • zone alberghiere, per impedire la trasformazione delle strutture ricettive in appartamenti e per promuovere l'industria alberghiera;
  • regole relative alla quota di abitazioni primarie, per garantire la disponibilità di spazi abitativi per la popolazione locale;
  • tasse d'incentivazione, per creare abitazioni a prezzi abbordabili;
  • tasse sulle abitazioni secondarie, per aumentare il loro tasso di occupazione.

Molti Comuni adottano anche strumenti di politica fondiaria per aumentare il tasso di occupazione delle abitazioni secondarie e creare spazi abitativi a buon mercato per la popolazione locale. Generalmente vengono combinati tra loro strumenti diversi. La revisione della legge garantisce che si tenga conto delle peculiarità regionali e locali.

La revisione della legge sulla pianificazione del territorio è equilibrata e ragionevole

Offre maggiore protezione per il paesaggio, senza tuttavia mettere in pericolo gli interessi dei Comuni e del turismo. Assicura quindi alle regioni la possibilità di un ulteriore sviluppo economico. Con le sue prescrizioni, la Confederazione fissa il quadro generale, mentre i Cantoni e i Comuni decidono le misure più idonee a livello locale. Essi mantengono quindi la libertà di decidere se limitare la costruzione di abitazioni secondarie attraverso contingenti, tasse d'incentivazione, zone destinate all'industria alberghiera o zone riservate alla popolazione locale.

La soluzione adottata della Confederazione sta già dando i suoi frutti

dal 1° luglio 2011, la nuova legge sulla pianificazione del territorio impone ai Cantoni e ai Comuni di adottare, nei loro piani direttori e nei loro piani di utilizzazione, disposizioni restrittive per le zone particolarmente colpite dalla costruzione di abitazioni secondarie. Nei Cantoni, i lavori ai piani direttori sono già iniziati. Diversi Comuni sono già all'opera per rendere più severe le loro disposizioni.

L'iniziativa non rispetta il principio del federalismo

L'iniziativa mira a imporre le medesime prescrizioni a tutti i Cantoni e Comuni. In tal modo, non tiene conto delle peculiarità regionali e locali e lede uno dei principi fondamentali del nostro Paese: il federalismo.

Conclusione

L'iniziativa non permette di raggiungere lo scopo e comporta troppi svantaggi. In particolare, non consente di far sì che le abitazioni secondarie esistenti siano utilizzate meglio. La revisione della legge sulla pianificazione del territorio permette di contrastare in modo più efficace gli eccessi nella costruzione di abitazioni secondarie. Il Consiglio federale raccomanda quindi di respingere l'iniziativa, votando NO.

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