Preparazione della 21esima Conferenza sul clima: riunione dei Paesi donatori a Parigi

Berna, 05.09.2015 - Il finanziamento della politica climatica dei Paesi in via di sviluppo sarà uno dei principali temi della 21esima Conferenza sul clima (COP21). Su invito della Svizzera e degli Stati Uniti, i ministri di 19 Paesi che finanziano le misure climatiche internazionali sono riuniti oggi e domani a Parigi per chiarire le regole e le modalità di questo finanziamento. La Consigliera federale Doris Leuthard ha sottolineato il ruolo fondamentale degli investimenti privati per ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

Durante la Conferenza sul clima di Copenaghen (2009), i Paesi donatori hanno promesso di mobilitare annualmente 100 miliardi di dollari, a partire dal 2020, per finanziare la politica climatica dei Paesi in via di sviluppo; tra l'altro, attraverso il Fondo verde per il clima (Green Climate Fund, GCF).

In occasione della prima capitalizzazione di questo fondo, i donatori hanno annunciato contributi pubblici per oltre 10,2 miliardi di dollari. La Svizzera ha dichiarato di partecipare con 100 milioni di dollari che saranno versati in tre anni (2015-2017).

In vista della 21esima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21), un gruppo di 18 Paesi donatori, sotto la direzione della Svizzera e degli Stati Uniti, ha discusso sulle questioni generali relative al finanziamento in ambito climatico e in particolare il modo su come potrebbe essere concretizzato prima e dopo il 2020.

La Consigliera federale Doris Leuthard ha sottolineato la necessità di mettere in campo strumenti che consentano di rendere conto dei finanziamenti reali provenienti dagli Stati e dal settore privato, di disporre di un quadro generale dei progressi realizzati e di comparare i diversi contributi. Il Capo del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) dirigerà stasera il dibattito sul finanziamento dopo il 2020. Le discussioni proseguiranno domani sul medesimo argomento.


RIQUADRO 1:
I diciotto donatori riuniti in occasione dell'incontro ministeriale

I Paesi donatori riunti a Parigi in occasione dell'incontro ministeriale del 5 e 6 settembre 2015 sono: Germania, Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Stati Uniti, Francia, Italia, Giappone, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Svezia, Svizzera e Unione europea.  


RIQUADRO 2:
Contabilizzare i fondi mobilitati per il clima

I Paesi donatori si sono impegnati a Copenaghen (2009) a mobilitare risorse pubbliche e private per 100 miliardi di dollari all'anno per mettere in atto la politica climatica nei Paesi in via di sviluppo, a partire dal 2020. In particolare, fanno parte dei fondi mobilitati

  • i fondi delle istituzioni pubbliche multilaterali, come la Banca mondiale, il Fondo mondiale per l'ambiente GEF) o il Fondo verde per il clima (GCF), nonché quelli delle istituzioni pubbliche per lo sviluppo e degli istituti di assicurazione per i rischi di esportazione;
  • i fondi pubblici versati nel quadro delle relazioni bilaterali fra un Paese donatore e un Paese in via di sviluppo;
  • i fondi provenienti dal settore privato per attività a favore del clima, in particolare le istituzioni finanziarie private, le imprese, le fondazioni e le organizzazioni non governative.

I ministri hanno discusso oggi a quali condizioni e in quale misura queste differenti fonti di finanziamento potranno essere contabilizzate concretamente nel rendiconto per il finanziamento in ambito climatico. I ministri possono basarsi sull'approccio metodologico comune per misurare e tracciare i finanziamenti privati in ambito climatico, sviluppato da un gruppo di lavoro informale creato e diretto dalla Svizzera. Ispirandosi a questa metodologia, l'OCSE e la Climate Policy Initiative (CPI) presenteranno in ottobre a Lima una prima valutazione dei fondi mobilitati a favore del clima nel 2013 e nel 2014 in ambito pubblico e privato.


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