Controprogetto diretto del Consiglio federale all’«Iniziativa sulla bici»

Berna, 23.08.2017 - Nella seduta del 23 agosto il Consiglio federale ha adottato il controprogetto diretto all’iniziativa popolare «Per la promozione delle vie ciclabili e dei sentieri e percorsi pedonali (Iniziativa sulla bici)». L’Esecutivo, pur sostenendo la richiesta di attribuire alla Confederazione in ambito ciclabile le stesse competenze di cui dispone in tema di mobilità pedonale ed escursionistica, rifiuta gli elementi dell’iniziativa che vanno decisamente oltre e propone pertanto alle Camere di respingerla presentando un controprogetto.

La mobilità ciclistica può contribuire a superare i colli di bottiglia nel trasporto motorizzato privato e in quello pubblico e a ridurre i consumi energetici e le emissioni di CO2, oltre a rivestire un ruolo importante per il turismo elvetico ed essere salutare. Il Consiglio federale ritiene opportuno rafforzare l’impegno della Confederazione in materia di ciclovie. Essendo tuttavia la loro progettazione, costruzione e manutenzione di competenza di Cantoni e Comuni e a fronte dei limiti finanziari e di organico della stessa Confederazione da considerare nell’assunzione di nuovi compiti, l’Esecutivo rifiuta gli elementi dell’iniziativa che vanno al di là della semplice integrazione di disposizioni sulle vie ciclabili nell’attuale articolo costituzionale sui sentieri e percorsi pedonali; pertanto propone alle Camere di respingerla con un controprogetto diretto.

La Confederazione deve limitare le proprie competenze in materia di ciclovie, al pari dei sentieri e percorsi pedonali, all’emanazione di semplici norme di massima e ad attività sussidiarie: in concreto l’estensione dell’articolo costituzionale deve consentirle di fissare principi in materia di reti ciclabili, di sostenere e coordinare interventi di Cantoni e terzi per la realizzazione e manutenzione delle strutture necessarie nonché attività di informazione al riguardo.

Così facendo il Governo conferma di ritenere opportuna, dal punto di vista della politica dei trasporti, l’equiparazione della mobilità ciclistica a quella pedonale ed escursionistica e limita il controprogetto all’essenziale.


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