Protezione del clima

Le temperature aumentano in tutto il pianeta. La Svizzera risente particolarmente dei cambiamenti climatici, visto che nelle Alpi le temperature aumentano a velocità doppia rispetto alla media mondiale. Le conseguenze dei cambiamenti climatici si fanno sentire in modo chiaro: le ondate di calore sciolgono i ghiacciai e le forti precipitazioni causano piene e colate detritiche.  

Politica climatica nazionale

Il riscaldamento climatico è causato da gas serra che risultano principalmente dalla combustione di petrolio e gas. La Svizzera contribuisce con la legge sul CO2 al raggiungimento degli obiettivi di protezione del clima stabiliti a livello internazionale. La legge sul CO2 attualmente in vigore prescrive che, rispetto al 1990, la Svizzera riduca le emissioni di gas serra del 20 per cento entro il 2020 e che fra il 2021 e il 2024 le stesse siano ridotte ogni anno dell'1,5 per cento.

Il 17 dicembre 2021 il Parlamento ha approvato una proroga della legge sul CO2, che estende l'obiettivo di riduzione dell'1,5 per cento all'anno fino al 2024. Le cifre relative alle emissioni di gas serra della Svizzera nel 2021 sono state pubblicate nella primavera 2023, nel quadro dell’Inventario svizzero di gas serra dell’UFAM.

Progetti legislativi in corso

Controprogetto indiretto all'Iniziativa per i ghiacciai: legge federale

Legge sul clima e sull’innovazione

Il 18 giugno 2023 il Popolo ha accolto la legge sul clima e sull'innovazione. Con l'approvazione la Svizzera può ridurre gradualmente il consumo di petrolio e gas naturale. L'obiettivo è raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Nella sessione autunnale del 2022, il Parlamento ha concluso le deliberazioni su un controprogetto indiretto all'Iniziativa per i ghiacciai («legge federale sugli obiettivi in materia di protezione del clima, l’innovazione e il rafforzamento della sicurezza energetica»).

Revisione della legge sul CO2 per il periodo 2025-2030

Il 16 settembre 2022 il Consiglio federale ha inoltre adottato all'attenzione del Parlamento il messaggio concernente la revisione della legge sul CO2 per il periodo 2025-2030. A questo riguardo sono in corso le deliberazioni parlamentari (stato: ottobre 2022).

Come sono collegati i due progetti di legge?

I due progetti di legge si completano a vicenda. Il controprogetto indiretto all'Iniziativa per i ghiacciai mira a definire gli obiettivi della politica climatica svizzera fino al 2050. Si tratta di una cosiddetta legge quadro. Le misure che devono permettere di raggiungere gli obiettivi vengono fissate principalmente nella legge sul CO2. La revisione di tale legge per il periodo 2025-2030 proposta dal Consiglio federale dovrà permettere di attuare la prima fase del controprogetto indiretto.

Entrambe le leggi sottostanno a referendum facoltativo.

Politica climatica futura

Strategia climatica a lungo termine

Secondo un obiettivo fissato dal Consiglio federale nel 2019, entro il 2050 la Svizzera deve presentare un bilancio neutro delle emissioni di gas serra (emissioni nette pari a zero). Il nostro Paese soddisferebbe così l’obiettivo, convenuto a livello internazionale, di limitare il riscaldamento climatico al massimo a 1,5 °C rispetto all’era preindustriale.

Politica climatica attuale

Uno strumento importante contemplato dalla legge attuale è la tassa sul CO2, introdotta nel 2008 e applicata ai combustibili fossili. Si tratta di una tassa d'incentivazione: i suoi proventi sono ridistribuiti alla popolazione e alle imprese. A partire dal 2022, per l'olio da riscaldamento l'aliquota della tassa sarà pari a 120 franchi per tonnellata di CO2. Fino a 450 milioni di franchi all'anno saranno così destinati a provvedimenti edilizi efficaci nell’ottica della riduzione delle emissioni. Si tratta ad esempio di isolare meglio finestre, porte e facciate, come pure di sostituire riscaldamenti vecchi con sistemi di riscaldamento che non emettono CO2. Due terzi della tassa sul CO2 sono ridistribuiti alla popolazione e all’economia. Nel 2023 ogni abitante della Svizzera ottiene così 61.20 franchi.

Politica climatica internazionale

La politica climatica internazionale è fondata sulla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 1992, con la quale 193 Stati hanno assunto l'impegno di contenere le emissioni al fine di evitare qualsiasi interferenza nefasta nel sistema climatico.

Inizialmente svolgeva un ruolo chiave il Protocollo di Kyoto, un accordo aggiuntivo alla Convenzione che, per i Paesi industrializzati, prevedeva un impegno giuridicamente vincolante di limitazione delle emissioni di gas serra per il periodo 2008-2012 e, successivamente per il periodo 2013-2020.

In occasione della Conferenza sul clima di Parigi, svoltasi nel dicembre 2015, 195 Paesi hanno adottato un accordo giuridicamente vincolante, volto a limitare a meno di due gradi, idealmente a 1,5 gradi, l’aumento globale della temperatura. 189 Stati e l’UE hanno firmato l’accordo; tra questi anche la Svizzera, che si era impegnata fortemente nell’ambito dei negoziati. Entro il 2030 il nostro Paese intende ridurre di almeno il 50 per cento le emissioni di gas serra rispetto al 1990, mirando alla neutralità climatica entro il 2050.

Sulla scorta dell’Accordo di Parigi sul clima la Svizzera, come primo Stato al mondo, ha concluso degli accordi bilaterali sul clima che rendono possibile una collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi climatici. Lo ha fatto con il Perù, il Ghana, il Senegal, la Georgia, Vanuatu e la Dominica. Grazie a questi accordi, la Svizzera, oltre a ridurre le emissioni sul proprio territorio, può contribuire alla protezione globale del clima riducendo le emissioni all’estero, ad esempio sostenendo progetti di protezione del clima quali la realizzazione di impianti fotovoltaici decentrati o la costruzione di impianti a biogas. Questi progetti realizzati all’estero, tuttavia, sono legati a norme severe. Così, i due Stati contraenti non hanno il diritto di farsi accreditare entrambi le riduzioni di emissioni di CO2 realizzate attraverso i progetti. I progetti, inoltre, devono essere realizzati nel rispetto dei diritti umani e degli standard ambientali.

I cambiamenti climatici si manifestano in maniera sempre più marcata; l’adattamento ai loro effetti diventa quindi sempre più importante. Per questo motivo la Svizzera sostiene ad esempio il Fondo verde per il clima (Green Climate Fund), che eroga mezzi finanziari a favore di progetti volti a tutelare il clima nei Paesi in via di sviluppo.

Conferenze ONU sul clima

Le principali Conferenze sul clima e l’impegno della Svizzera

Conferenza mondiale sul clima a Glasgow

La COP26 si è conclusa il 13 novembre 2021. I temi principali della Conferenza erano il raggiungimento dell’obiettivo dei 1,5 gradi, l’adozione di norme incisive per la riduzione delle emissioni all’estero e per la rendicontazione come pure la gestione delle perdite e dei danni riconducibili ai cambiamenti climatici.

Cronologia

Data Evento
1° maggio 2000 Entrata in vigore della legge sul CO2
9 luglio 2003 Adesione della Svizzera al Protocollo di Kyoto
16 febbraio 2005 Entrata in vigore del Protocollo di Kyoto
1° luglio 2007 Entrata in vigore dell'ordinanza relativa alla tassa sul CO2
Dal 1° gennaio 2008 Tassa sul CO2 sui combustibili fossili pari a 12 franchi per tonnellata di emissioni di CO2
Dal 1° gennaio 2010 Aumento della tassa sul CO2 sui combustibili fossili da 12 a 36 franchi per tonnellata di emissioni di CO2
Inizio 2010 Avvio del Programma Edifici della Confederazione e dei Cantoni
1° luglio 2012 Prescrizioni sulle emissioni di CO2 delle automobili nuove
8 dicembre 2012 Conferenza dell'ONU sul clima, Doha: accordo sulla proroga del Protocollo di Kyoto (Kyoto 2) fino al 2020
1° gennaio 2013 Entrata in vigore della legge sul CO2, totalmente riveduta, e della relativa ordinanza sulla riduzione delle emissioni di CO2
1° gennaio 2014 Aumento della tassa sul CO2 sui combustibili fossili da 36 a 60 franchi per tonnellata di emissioni di CO2
12 dicembre 2015 Conferenza dell'ONU sul clima, Parigi: accordo che impegna tutti gli Stati e il cui obiettivo è limitare a meno di due gradi l’aumento della temperatura globale.
1° gennaio 2016 Aumento della tassa sul CO2 sui combustibili fossili da 60 a 84 franchi per tonnellata di emissioni di CO2
5 novembre 2017 Dopo la consegna dello strumento di ratifica il 6 ottobre 2017 a New York, il Accordo di Parigi sul clima entra in vigore il 5 novembre 2017 per la Svizzera
1° gennaio 2018 Rafforzamento degli strumenti di politica climatica grazie all’adozione del primo pacchetto di misure della Strategia energetica 2050
28 agosto 2019 Il Consiglio federale fissa l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero: entro il 2050 la Svizzera si impegna a presentare un bilancio neutro delle emissioni di gas serra.
dal 1° gennaio 2020 Il sistema svizzero di scambio di quote di emissioni è collegato con quello dell’UE. Le ditte svizzere integrate in questo sistema possono operare sul più grande mercato europeo con i diritti di emissione.
dal 1° gennaio 2021 Proroga di un anno (ossia fino a fine 2021) degli strumenti della legge sul CO2 in scadenza a fine 2020
27 gennaio 2021 La Svizzera sottopone la propria Strategia climatica a lungo termine al Segretariato per il clima delle NU. Il documento presenta le grandi linee per raggiungere l’obiettivo delle emissioni nette pari a zero entro il 2050.
dal 1° gennaio 2022 Aumento della tassa sul CO2 per i combustibili fossili da 96 a 120 franchi per tonnellata di emissioni di CO2

Dossier di approfondimento sui cambiamenti climatici

Informazioni dettagliate dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) in relazione ai cambiamenti climatici: panoramica, informazioni settoriali (cambiamenti climatici, ripercussioni, adeguamenti, politica climatica, mercato finanziario, settore internazionale), consigli per la vita quotidiana, dossier d’attualità, dati e indicatori, basi giuridiche, aiuti all’esecuzione, pubblicazioni e studi, manifestazioni.

Dossier sui cambiamenti climatici (UFAM)

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Comunicati stampa

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Ufficio federale competente

Ufficio federale dell'ambiente UFAM
Tema Clima

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